Che cosa vuol dire essere pellegrino del Cammino di Santiago?

La parola pellegrino deriva dal latino peregrinus (straniero), composta da per (al di là) ager (campo).

Si usava per indicare una persona che arrivava fuori dalle mura della città, da oltre i campi, molto probabilmente un viaggiatore umile, cha cammina per raggiungere una meta o semplicemente in cerca di fortuna. Questo antico significato è arrivato ai giorni nostri con diverse sfumature.

Se penso al significato attuale della parola pellegrino in italiano, mi vengono in mente principalmente due accezioni: la prima è l’immagine di un viandante, una persona che cerca di arrivare da qualche parte; la seconda di una persona povera, o comunque umile appunto, che porta poche cose con sé ed è vestita con l’essenziale.

 

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Ma che cosa vuol dire essere pellegrino al giorno d’oogi? Chi è il pellegrino? Che caratteristiche ha? E soprattutto cosa cerca?

Rispondere a queste domande non è facile…

Comincio dicendoti che secondo me, nella nostra vita siamo tutti un po’ pellegrini.

Mese dopo mese, anno dopo anno, anche tu cerchi di raggiungere gli obbiettivi che ti sei proposto, con tenacia e fatica, tra una salita e una rovinosa caduta, con i successi e gli insegnamenti che impari da situazioni o persone incontrate nel tuo cammino.

Il Cammino di Santiago rappresenta proprio questo, una metafora della vita, una prova continua, non solo a livello fisico per la distanza del percorso, ma anche a livello psicologico, perché in alcuni momenti ci sarai solo tu a confrontarti con te stesso, altre volte invece condividerai momenti in compagnia.
A questo proposito dai un’occhiata al post Cammino di Santiago, meglio da solo o in gruppo?

Il paesaggio cambierà continuamente per la conformazione geografica, a volte camminerai spedito in pianura, succederà di dover faticare per raggiungere la vetta, o ti lascerai cullare da un sentiero in discesa.

Il percorso non sarà mai uguale.

Se decidessi di fare 10 volte il Cammino Francese, ti assicuro che ti troverai a fare 10 esperienze diverse perché si trasformerà tutto a seconda della stagione, delle persone che incontri, di come sei tu in quel momento della tua vita.

Nella città di Logroño mi è capitato di incontrare una signora di 75 anni che mi ha confermato questa cosa: lei aveva fatto 9 volte il Cammino Francese e mi raccontava come ad ogni esperienza avesse colto delle sfumature totalmente nuove.

Che spettacolo!

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Chi sono quindi i pellegrini?

I pellegrini sono persone comuni, come me e te, che in un momento si sentono chiamati a vivere questa avventura o, in senso Cristiano, vogliono offrire le loro fatiche come voto per qualcosa o nel vero significato del pellegrinaggio.

Il pellegrino del XXI secolo, spesso è una persona o un gruppo che raggiunge un luogo Santo, usando mezzi moderni per non perder tempo, dormire comodamente in qualche albergo stellato e rientrare a casa dopo qualche giorno.

In passato invece si lasciava tutto, ma proprio tutto, e si partiva, senza avere molte informazioni, affidandosi alla Provvidenza, affrontando mille pericoli e rischiando di non tornare.
Se la cosa ti incuriosisce non puoi non leggere l’articolo Sulle tracce dei Templari…nel cammino di Santiago.

Per questo motivo, prima di partire, si faceva testamento.

Curiosità: lungo il Cammino troverai delle tombe di pellegrini morti sul percorso. OK, adesso se stai facendo una faccia tipo “Urlo di Munch” negli smile di WhatsApp, è normale. Anche io sono rimasto stupito, però chi per problemi fisici, chi per le condizioni del tempo, chi per altre cause non è tornato.

Introduco un attimo il concetto di Spiritualità di Strada di don Giorgio Basadonna. Il pellegrino indipendentemente dalla sua età e dal suo credo è alla ricerca e ha la possibilità di trovare la Via, di vedere il suo cambiamento prima e dopo il viaggio.
In percorsi come il Cammino di Santiago o la Via Francigena c’è un percorso interiore, un interrogarsi e un confronto quotidiano con sé e con gli altri, con i tempi del passato.

Essere pellegrini nel vero senso della parola è qualcosa che ti tieni dentro per sempre.

Scrivendo mi vengono in mente alcune storie di persone che ho incontrato durante il Cammino…
Sto pensando a Marco, italiano che vive in Finlandia, stava passando un brutto momento con la moglie finlandese e aveva bisogno di schiarirsi le idee, di trovare la strada giusta.
Stefanie, partita dall’Austria a piedi per arrivare a Santiago.
Emily e Brian, una coppia americana sui 55 anni che aveva lavorato senza ferie per due anni per potersi permettere un mese di vacanza per fare il Cammino.

Se devi ancora partire per il Cammino di Santiago, sono sicuro che anche tu tornerai a casa con tante esperienze, emozioni e storie e se vorrai, condividile con noi! 😉
Il mio consiglio è di scrivere un diario, qualcosa ogni giorno, lasciati sedurre dal Cammino.

Quindi essere pellegrini significa uscire dalle tipiche abitudini del viaggio e entrare in una realtà magica, in sintonia con la natura e in simbiosi con il mondo che ti circonda.
Camminare non per sentirsi turisti, ma per mettersi in relazione con il Creato e con Dio, entrare lentamente nella strada, passo dopo passo.
Camminare costa tempo, prendersi delle ferie dal lavoro o dallo studio, costa fatica per allenare il proprio fisico e richiede voglia di mettersi in gioco e di affrontare la sfida con sé stessi.

 

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Che cosa cerca il pellegrino e perché fare il Cammino di Santiago?

Tanti sono i motivi che portano una persona a percorrere il Cammino. Come ti ho accennato sopra ognuno ha la sua motivazione e il momento in cui si sente chiamato a farlo. È un’esperienza che dà tanto e sempre ti arricchisce; al momento non ho ancora trovato nessuno che sia tornato deluso e con quella gioia negli occhi difficile da descrivere a parole.

Se ti serve un po’ d’ispirazione sto scrivendo un post sui migliori film che fanno venir voglia di partire…Abbi un pochino di pazienza 🙂

Quindi se hai voglia di qualcosa di diverso, un momento in cui hai bisogno di staccare, prenderti del tempo per riflettere o semplicemente senti che devi fare il Cammino di Santiago, il mio consiglio è quello di non rimandare. Questa è l’esperienza che fa per te!

Detto questo, nonostante le parole, le informazioni, i film, l’unica cosa da fare è mettersi in cammino.

Una volta presa questa decisione, ti accorgerai che il viaggio dentro di te è incominciato molto prima di essere fisicamente là, quindi…

Buen camino peregrino! 🙂

E tu, ti senti pellegrino? Scrivimi qui sotto nei commenti.




Finché sei vivo, sentiti vivo!



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